Immagina di viaggiare verso luoghi meno conosciuti, dove il tempo si misura con la luce del sole e i tuoi passi seguono la bussola della meraviglia. È la premessa del turismo emergente, un invito a entrare in sintonia con la natura, la storia e le persone. Una filosofia che trasforma ogni viaggio in un’esperienza profonda e significativa all’insegna della lentezza e del rispetto.
Cos’è il Turismo Emergente?
Il turismo emergente è una forma di turismo che sta tentando di farsi strada rispetto alla mentalità turistica tradizionale.
Infatti, nasce dal bisogno di immergersi nella natura, nella storia e nel contatto più profondo con i luoghi. Conta la qualità del viaggio più che la quantità. Il viaggio prende una sua forma grazie agli incontri con le persone che abitano il territorio e la ricchezza delle sue tradizioni.
Il turismo emergente è tutt’altro che alla ricerca spasmodica della novità e delle esperienze standardizzate. È, invece, in cerca dell’arte di accorgersi dei dettagli: le foglie degli alberi, il profumo dei germogli, le pareti degli scogli e l’ascolto dell’anima dei luoghi.
Insomma, il turismo sotto quest’ottica è per chi ha l’emergenza di cambiare prospettiva e abbracciare un nuovo modo di viaggiare.
E se ancora non ti è chiara la sua essenza, ti porto a riflettere sulle differenze tra le abitudini di viaggio che sono radicate in te e un approccio più sostenibile di esplorare il mondo.
Turismo Emergente: la via di uscita dalle abitudini del Turismo di Massa
Spesso il poco tempo a disposizione e le organizzazioni dell’ultimo minuto ci inducono a fare scelte di viaggio scontate e poco coerenti con le nostre motivazioni. È così finiamo per alimentare il turismo di massa, detto anche overtourism. In centinaia di persone, se non più, ci concentriamo tutte nella stessa città o destinazione.
I risultati?
Folla, code interminabili e caos affaticano chi ospita e impoveriscono l’esperienza di ogni singola persona che viaggia. Soprattutto, tolgono freschezza ai patrimoni culturali, artistici e naturalistici.
Ecco, quindi, la ragione di fare una scelta di viaggio alternativa.

Le conseguenze del sovraffolamento turistico
Un flusso turistico eccessivo può mettere alla prova le destinazioni più amate.
Luoghi iconici come città d’arte, spiagge o coste rischiano di perdere il loro fascino originario. La Disneyficazione è il nome del fenomeno che spiega questo processo lento e inesorabile
Assistiamo ad uno snaturamento della storia e dei sapori delle destinazioni turistiche per soddisfare le aspettative del turista standard. Ma se pensiamo a mete come la Scala dei Turchi, l’Isola delle Femmine o Venezia, come possiamo garantire che restino patrimonio di tutti anche in futuro?
La soluzione è approcciarsi ai luoghi con rispetto. Possiamo imparare a considerare che non ci appartengono. Ogni destinazione ha un’anima unica, che merita di essere tutelata e vissuta in armonia con chi la abita.
Le nuove forme di turismo che stanno cambiando il modo di viaggiare
Eppure, c’è un modo per restituire valore ai luoghi. Possiamo adottare nuovi approcci che trasformano il turismo in un’esperienza sostenibile.
D’altronde, la pratica del turismo di massa è diventata poco responsabile in termini ambientali, sociali e culturali. Il modo di fare turismo a cui siamo abituati da tempo si avvicina ad un fiume in piena. Al suo passaggio lascia dietro di sé solo detriti e svuota i luoghi della loro essenza.
Le soluzioni a questa abitudine sono il turismo di prossimità, la destagionalizzazione e il turismo slow. Questi nuovi approcci non solo arricchiscono chi viaggia, ma promuovono anche una relazione più rispettosa e armoniosa con la cultura e le persone ospitanti.
A questo punto, analizziamole una ad una.

Il Turismo di Prossimità: alla scoperta dei tesori vicini
Quante volte abbiamo pensato che le avventure ci aspettassero lontano da casa?
E invece la meraviglia era proprio dietro l’angolo. Riserve naturalistiche, parchi, ville, castelli e antichi borghi italiani sono tesori di inestimabile valore ambientale, culturale e storico.
Rappresentano la culla dell’identità delle nostre regioni e delle nostre radici, eppure non sempre ce ne rendiamo conto.
Anziché contribuire alla loro conservazione e memoria, preferiamo optare per mete che consideriamo esotiche e affascinanti. Ma per l’esotico non c’è bisogno di andare lontano.
Il turismo di prossimità per il rilancio turistico post pandemia COVID-19
Uno dei casi ben riusciti di promozione del turismo di prossimità è stata l’iniziativa del 2020 “Quest’estate voglio andare vicino. Why Not?” Una campagna organizzata grazie alla sinergia del FAI e dei Comuni di Cremona, Brescia e Bergamo dopo mesi di restrizioni sanitarie con il fine di rilanciare il turismo in Lombardia. Il focus e l’impegno del progetto hanno permesso al pubblico di riscoprire la rilevanza storica di Palazzo Moroni a Bergamo e l’importanza del turismo lento vicino casa.
La Destagionalizzazione Turistica per valorizzare l’esperienza
Un’altra amica del turismo emergente è la destagionalizzazione.
Quante volte abbiamo evitato di visitare una meta perché “troppo affollata”?
Visitare, invece, una città d’arte in autunno, camminare per i sentieri di montagna in primavera o esplorare una spiaggia deserta in inverno rende l’esperienza di viaggio impagabile. Fuori dai mesi più turistici, i ritmi rallentano, e si ha la possibilità di vivere i luoghi lontano dalla frenesia.
Se scegliamo di viaggiare fuori stagione possiamo contribuire a sostenere l’economia locale. Anzitutto offriamo un supporto alle comunità e poi impariamo a vivere il turismo in modo più equo e bilanciato.
Turismo Esperienziale: il cuore del viaggio consapevole
I souvenir del turismo esperienziale sono i momenti coinvolgenti e indelebili.
Immagina di prendere parte a un laboratorio di ceramica in un borgo umbro, o di imparare a cucinare un piatto tradizionale in una casa del Sud Italia. Queste fotografie di viaggio sono frammenti preziosi della nostra scatola dei ricordi di vita e di viaggio.
Appena saremo tornati a casa ci ricorderemo dell’immenso significato e della profondità delle connessioni umane.
In tutte le nostre regioni, ci sono storie e tradizioni che aspettano di essere scoperte. Il segreto è lasciarsi guidare dalla curiosità e dalla voglia di imparare.

Vini e cammini: un viaggio a piedi e nell’esperienza enogastronomica dell’Italia
Tra le esperienze di turismo esperienziale da vivere almeno una volta nella vita di viaggiatori c’è il Cammino degli Dei. Di recente, questo itinerario che attraversa l’Appennino tosco-emiliano, ha ottenuto la certificazione GSTC per la sua compatibilità con diversi obiettivi dell’Agenda 2030 per uno sviluppo turistico responsabile.
Il cammino, oltre ad offrire lo spettacolo di panorami naturalistici meravigliosi, ti permette anche di fare tappa presso le cantine di antiche famiglie di viticoltori che tramandano i segreti del buon vino di generazione in generazione.
Qui, il Pignoletto DOCG, vino simbolo dei Colli Bolognesi ti accoglie con i suoi aromi inconfondibili. Come puoi leggere, queste soste sono un piacere per il palato e anche per l’udito e il cuore. Non perderti l’occasione di ascoltare le storie di chi coltiva la terra e la valorizza.
Il Turismo Emergente e il suo invito a viaggiare in modo responsabile
Il turismo emergente ci ricorda che viaggiare non è solo un movimento fisico, ma anche un’esperienza emotiva e culturale. Cambiare il nostro modo di viaggiare significa modificare il nostro rapporto con il mondo. Un’esperienza di coesistenza e cura reciproca.
Magari il prossimo viaggio sarà verso orizzonti che risvegliano una nuova luce nei tuoi occhi, proprio come quel sole che scandisce il tempo nei luoghi meno conosciuti.
E tu, hai già iniziato a cambiare il tuo modo di viaggiare? Mi piacerebbe ascoltare la tua storia!
Non vedo l’ora di leggerti!
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